Tutorato

Il Servizio Tutorato della Scuola di Psicologia è un Servizio rivolto a tutti gli studenti dei Corsi di Laurea afferenti alla Scuola di Psicologia.

Si tratta di un Servizio, composto prevalentemente da neolaureati appositamente selezionati e formati, il cui scopo è di essere "compagno di strada" dello studente in tutto il suo percorso universitario, aiutandolo ad orientarsi dalle prime fasi di ingresso nel mondo universitario, sostenendolo ed assistendolo via via in tutte le sue "tappe" di studio, fino all'avvio al mondo del lavoro.

Il Servizio è ovviamente gratuito ed aperto a tutti gli studenti della Scuola; è aperto tutti i giorni ed è accessibile in presenza, via telefono e via email e tramite appuntamenti su zoom per numerosi tipi di informazioni e consulenze personali.

Si precisa che, per richiedere un colloquio su Zoom, è necessario contattare preventivamente via e-mail l'ufficio e farne richiesta.

Ricordiamo, inoltre, che l'ufficio tutorato non si occupa delle seguenti questioni:

· Tasse ed esoneri

· Erasmus

· Tirocino

per le quali invitiamo a contattare gli appositi Uffici.

Potete invece contattarci per qualsiasi necessità rientrante nelle seguenti aree:

. Vademecum matricole (LAUREE TRIENNALI) a.a 2023/2024

· Piani di studio

· Prove finali

· Ammissione ai corsi

· Corsi di studio

· Lezioni

  Contatti Tutorato

  • Puoi contattarci venendo - anche senza appuntamento - nei nostri uffici, oppure via telefono, o anche via email.
  • I Tutor Junior sono a tua disposizione dal lunedi al venerdi mattina dalle 9.30 alle 13.30, e il martedi e giovedi fino alle 17.30 con orario continuato, presso la sede al primo piano di via Venezia, 12 ("Psico2", il grande edificio grigio dove si tengono gran parte delle lezioni). C'è sempre qualcuno ad aspettarti!
  • Se hai bisogno di contattarci per chiederci informazioni sui servizi che forniamo, o per chiederci delle informazioni generali a cui è possibile dare una breve risposta scritta, mandaci una mail! Il nostro indirizzo è: tutorjunior.psicologia@unipd.it.
  • Uno strumento di contatto diretto per richieste semplici e' il telefono: chiamaci liberamente durante l'orario di funzionamento del Servizio, per chiedere informazioni o fissare appuntamenti:Il numero da segnarsi immediatamente in rubrica è: 049/8276487.

Puoi anche seguire il profilo Instagram della Scuola di Psicologia, per rimanere aggiornato su scadenze, procedure, eventi, e altro ancora. Il nome del profilo è @psicologia.unipd, e puoi contattarci anche lì.

Nelle altre sezioni di questo sito Web troverai aggiornamenti, informazioni in tempo reale sui corsi che organizziamo, sulle nostre attivita', materiale sulle metodologie di studio, occasioni di contatto e di scambio informativo, links utili... ogni importante iniziativa o novita' di interesse per le matricole verra' pubblicizzata su questo sito.

  Dubbi esistenziali e domande inevitabili dell'Aspirante Matricola...

Prima di iniziare a studiare Psicologia è normale avere molte domande che ci girano in testa... insicurezze, confusioni, grossi dubbi, sogni e paure.


Sono sensazioni assolutamente normali, e probabilmente molto più diffuse di quanto tu possa credere! Anche le persone che ti staranno intorno nei primi giorni di lezione, o nelle file dell'immatricolazione, si pongono le stesse, identiche, domande che ti stai ponendo tu... e, esattamente come te, magari pensano di essere gli unici a porsele.

A molte di queste domande e di questi dubbi troverai risposta piano piano, nel corso dei mesi e degli anni di studio che stai per iniziare; ad altre, più semplici, possiamo iniziare a risponderti già adesso.


Abbiamo suddiviso le domande in tre sezioni: nella prima trovi risposta ad alcuni dei dubbi e fraintendimenti più diffusi riguardo alla Psicologia; nella seconda alcune indicazioni sullo studio universitario della psicologia; nella terza alcuni cenni sul "dopo l'Università" e sulle implicazioni lavorative delle tue scelte di studio...
Se hai altri dubbi, o vuoi fare una chiacchierata su questi temi con i tuoi Tutors, chiamaci (049/8276487) o scrivici !!!
Let's go...


A) Psicologia, questa sconosciuta...

  • Voglio fare Psicologia perchè mi piace ascoltare gli altri...
  • Che differenza c'e' tra Psicologo, Psicoterapeuta, Psicoanalista e Psichiatra ?
  • Vorrei fare lo psicoanalista o il criminologo...
  • Posso "curarmi", studiando Psicologia ?


B) Studiare a Psicologia....

  • Come è organizzato lo studio universitario a Psicologia ?
  • Cosa si studia a Psicologia ?
  • Statistica, Biologia... ehi, cosa c'entra ?
  • Quanti esami ci sono ?
  • C'e' l'obbligo di frequenza ?
  • Ma allora, se sono uno studente lavoratore e/o fuorisede, posso fare lo stesso Psicologia ?
  • Come studiare la Psicologia ?


C) E dopo ?

  • Che lavoro posso fare dopo la laurea ?
  • Sezione A, Sezione B, Ordine, Albo, Esami di Stato... aiuto !
  • E per proseguire lo studio ?

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A) Psicologia, questa sconosciuta...

Se sai già bene la differenza tra uno psicoanalista ed uno psicoterapeuta, il vero scopo degli esami di statistica che dovrai fare, o perché non potrai andare a fare il criminologo dopo la laurea triennale, puoi pure saltare questa sezione; altrimenti, dagli una bella lettura!

- Voglio fare Psicologia perché mi piace ascoltare gli altri!

Le motivazioni che spingono verso l'iscrizione a Psicologia sono moltissime; sicuramente tra le più diffuse vi sono quelle legate ad un interesse di approfondimento personale, ed al desiderio di aiutare gli altri.
"Conoscersi meglio" e "sentirsi portati ad aiutare gli altri" sono due elementi importantissimi; si tratta di motivazioni valide e davvero belle, ma che spesso necessitano di raggiungere una maggiore "concretezza". Spesso, le persone arrivano a Psicologia pensando di imparare, magari in tre anni, a "curare persone" stese sul classico lettino, giungendo nel frattempo ad una profonda conoscenza di sé stessi e di come "pensano le persone".
Ma la realtà è un pò diversa!

La Scuola di Psicologia forma una serie di figure professionali abbastanza diversificate. Lo psicologo non è “quello del lettino” (quello è lo Psicoanalista o lo Psicoterapeuta, che è uno sviluppo specialistico della formazione di psicologo, e per il quale servono almeno 10 anni di studi), ed anzi, non è nemmeno detto che uno psicologo si vada ad occupare di clinica.

Ci sono infatti numerosissimi psicologi che si occupano di psicologia del lavoro, ergonomia, psicologia dello sport, psicologia delle disabilità, esperti di formazione aziendale, ricercatori sperimentali, etc.; insomma, professionisti che non vedranno mai un "paziente" (nel senso classico) in tutta la loro carriera.

Del resto, a Psicologia non ti si insegnerà a "capire magicamente" gli altri. Ti si forniranno una serie di basi teoriche, culturali e metodologiche ad ampio spettro, che ti permetteranno di acquisire un’autonomia professionale nei diversi settori di articolazione della professione di psicologo (normati dalla L.56/89).
Quello di Psicologo è quindi un lavoro ad alto contenuto tecnico-scientifico, e non basta credere di saper "ascoltare gli altri" per poter essere un buon psicologo; né, d'altra parte, è pensabile che bastino 3 anni (od anche 5) per poter acquisire tutti gli strumenti tecnici e teorici necessari per diventare una volta per tutte "Psicologi a 360°”.

- Che differenza c'e' tra Psicologo, Psicoterapeuta, Psicoanalista e Psichiatra ?

Chiariamo i termini:

Lo Psicologo è un professionista abilitato all'uso degli strumenti conoscitivi e di intervento per la prevenzione, la diagnosi, le attività di abilitazione-riabilitazione e di sostegno in ambito psicologico rivolte alla persona, al gruppo, agli organismi sociali e alle comunità. Comprende altresì le attività di sperimentazione, ricerca e didattica in tale ambito (L.56/89, art.1). Ovviamente, e questo è molto importante sottolinearlo, lo Psicologo non necessariamente si occupa di attività clinica: anzi, moltissimi psicologi lavorano in azienda, nelle organizzazioni, nelle scuole, negli enti di ricerca, e non hanno mai visto un solo paziente nella loro vita professionale.

Si diventa Psicologo previa laurea Magistrale in Psicologia, esame di Stato e iscrizione all’Albo professionale (minimo 6 anni di formazione).

Esistono anche gli Psicologi “Albo B”, ovvero laureati triennali con tirocinio ed esame di Stato, che si iscrivono ad una sezione apposita dell’Albo (con limitazioni sui ruoli professionali).

Lo Psicoterapeuta è uno Psicologo (o un medico) che ha frequentato, dopo la Magistrale in Psicologia, il tirocinio e l'abilitazione all'esercizio della professione (sezione A), una scuola di specializzazione quadriennale/quinquennale in Psicoterapia o equipollente (pubblica, o privata riconosciuta dal MIUR).

Lo psicoterapeuta (esistono molti orientamenti teorici diversi) opera - da un punto di vista clinico - con obbiettivi di maggiore profondità strutturale e tecniche più articolate rispetto allo Psicologo; per suggerirvi un'analogia (pur imprecisa), si potrebbe dire che lo psicologo sta al medico di base come lo psicoterapeuta sta al medico specialista. Per legge, lo psicologo NON può effettuare attività psicoterapeutica se non ne è abilitato con la frequenza dell'apposita scuola di specializzazione.

Lo Psicoanalista è uno psicoterapeuta che ha seguito un percorso formativo organizzato da una "Società Psicoanalitica" nazionale collegata alle grandi Società Psicoanalitiche internazionali; questo percorso è spesso molto più lungo di quello della formazione psicoterapeutica di altri orientamenti teorici, poichè prevede anche un percorso analitico personale (siamo sull'ordine della decina di anni...).

Lo Psichiatra è un Medico (e NON uno Psicologo!) che, dopo la laurea in Medicina, si è specializzato in Psichiatria. Gli psichiatri sono spesso orientati al trattamento delle psicopatologie più "gravi", e, essendo medici, possono prescrivere psicofarmaci (cosa che lo psicologo non può fare).

- Vorrei fare lo psicoanalista o il criminologo...

Sono due delle aspirazioni più diffuse tra i ragazzi che si avvicinano per la prima volta allo studio della Psicologia; aspirazioni sicuramente facilitate dalle "rappresentazioni sociali" che abbiamo sempre ricevuto a proposito dello "psicologo".

Parlando di psicologia, vengono subito in mente immagini di pazienti seduti su un lettino in uno studio in penombra, con lo psicoanalista silenzioso alle loro spalle; ed indubbiamente, il successo di alcuni film "cult" e serie televisive d'oltreoceano in cui appaiono psicologi e psichiatri che indagano negli "oscuri recessi" della mente di criminali ha affascinato molte matricole.

Purtroppo (o per fortuna), la realtà è molto diversa. Lo psicoanalista, come abbiamo visto, è un profilo professionale che prevede un percorso formativo in ambito psicoterapeutico lungo e complesso, e che riesce ad essere completato con successo solo da poche persone; la figura del criminologo è ancora più "particolare".
In primo luogo, dimenticate i protagonisti dei film: praticamente, non esistono psicologi che per vivere "facciano i profili dei criminali". Esistono in Italia piccoli reparti delle Forze dell'Ordine, composti solo ed esclusivamente da personale interno, che svolgono indagini con qualche attinenza con quest'area, e che eccezionalmente si avvalgono della consulenza esterna di alcuni affermati psichiatri forensi o criminologi (forse meno di dieci-venti persone a livello nazionale). Le possibilità che un giovane psicologo, pur preparato ed appassionato, possa trovare lavoro in questo (del resto di fatto inesistente) settore professionale sono nulle, e niente porta a pensare che la situazione possa cambiare in futuro.

Ma allora, cosa fanno i "criminologi", in Italia (ma anche all'estero la situazione è praticamente identica) ? I criminologi (che provengono da un background psicologico o sociologico) normalmente lavorano o nel settore sociale-comunitario (studi sulla devianza, analisi delle cause socio-economiche dei comportamenti criminali, gestione dei problemi delle comunità sociali, etc.), od in quello più clinico-educativo, come educatori in carcere, psicologi penitenziari, psicologi giuridici, educatori professionali nelle comunità di tossicodipendenti o ex-carcerati, per l'inserimento e la riabilitazione lavorativa di soggetti sottoposti a misure restrittive, etc...
Lo psicologo giuridico, invece, si occupa di perizie e consulenze in ambito legale, in qualità di CTU o CTP (soprattutto in ambito civilistico: adozioni, affidamenti, valutazioni di danno non patrimoniale, etc.).


Come si vede, nessuna emozionante "indagine poliziesca", ma un lavoro molto più concreto, umanamente importante e socialmente significativo.
Per chi è interessato alla psicologia giuridica, sono inoltre opportuni e necessari ulteriori percorsi di formazione post-lauream (ad es., master di psicologia forense), che forniscano le competenze metodologiche necessarie per un ruolo di tale delicatezza tecnica (che richiede anche precise nozioni di diritto e procedura penale e civile).

- Posso "curarmi", studiando Psicologia ?

Domanda inespressa di molte persone! A volte si sceglie di fare Psicologia perchè si è spinti dal desiderio di capire qualcosa di più di noi stessi, della nostra "personalità", dei nostri problemi. Si potrebbe anzi dire che, assieme al desiderio di aiutare gli altri, è una delle "molle" motivazionali più diffuse che spinge all'iscrizione a questo tipo di studi, soprattutto per chi si orienta verso gli indirizzi di tipo clinico.
Non vi è assolutamente nulla di male in questo; spesso, anzi, rappresenta il migliore stimolo per gli approfondimenti personali e la riflessione critica sulle materie studiate. E' però importante ricordarsi che "studiare Psicologia" all'Università non può mai essere considerato equivalente al compiere un eventuale proprio percorso clinico e/o psicoterapeutico personale. E' la stessa differenza che ci può essere tra lo studiare a tavolino (pur dettagliatamente) la cartografia di una regione, e l'andare a visitarla veramente: si tratta di due cose completamente diverse.


Non tutti, compresi coloro che sono interessati a tematiche cliniche - psicoterapeutiche, sentono il bisogno di fare un proprio percorso clinico individuale; ciò nonostante, se ne siete fortemente interessati o ne sentite il bisogno, potete prendere in considerazione l'idea di farlo in parallelo al vostro percorso di studi universitari: oltre che un'importante esperienza personale, può tradursi anche in un'utile occasione di "formazione" esperienziale, che potrà anche prepararvi meglio al ruolo lavorativo su cui vi state focalizzando.

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B) Studiare a Psicologia....

Ok, alcuni dubbi di base adesso sono stati magari chiariti... ma come si studia all'Università? Come è organizzato lo studio delle materie? Come si affronta la Psicologia a livello universitario?

- Come sono organizzate le Triennali di Psicologia ?

La Scuola di Psicologia ricomprende 5 Corsi di Laurea triennali:

-      Scienze Cognitive e Psicobiologiche

-      Scienze Psicologiche Sociali e del Lavoro

-      Scienze Psicologiche dello Sviluppo, della Personalità e delle Relazioni Interpersonali

-      Scienze e tecniche psicologiche (Psy-Net) – in teledidattica

-      Psychological Science – in lingua inglese

Uno dei corsi (Psychological Science) è erogato esclusivamente in lingua inglese; un altro (Scienze e Tecniche Psicologiche – PsyNet) si svolge con didattica interamente a distanza (E-Learning).
Trovi informazioni specifiche su tutti i Corsi di Studio qui: http://www.psicologia.unipd.it/offerta-didattica/corsi-di-laurea-triennale?tipo=L

Il primo passaggio da fare è la Preimmatricolazione/Immatricolazione. L'immatricolazione è, in pratica, l'iscrizione all'Università (gli studenti del primo anno sono infatti detti "matricole"). Deve aver luogo prima dell'avvio dei corsi; è possibile effettuare le pratiche di preimmatricolazione online, seguendo le istruzioni riportate nell’Avviso di Ammissione, reperibile qui: http://www.unipd.it/sites/unipd.it/files/2018/2018_Psicologia_triennali.pdf

Per quanto riguarda Psicologia, la preimmatricolazione è necessaria per poter sostenere la PROVA DI AMMISSIONE OBBLIGATORIA, di tipo selettivo, che avrà luogo a Padova a fine agosto/primi di settembre; trovi la data esatta nell’Avviso ufficiale di Ammissione.

-      TEST DI AMMISSIONE? Aiuto !

La “Prova di Ammissione” si è resa necessario per poter ragionevolmente "contenere" il numero di iscrizioni alla Scuola, storicamente sempre molto numerose. Dato l'elevata attenzione ai processi formativi che caratterizza la nostra Scuola, è stato posto un limite (seppur abbastanza “largo”) al numero di immatricolazioni ai nostri Corsi di Laurea. Viene pertanto svolta una prova di ammissione che verifica soprattutto la presenza di alcuni requisiti e competenze che permettono una buona “partenza degli studi”.

In particolare, sono previsti 180 posti per “Scienze Cognitive e Psicobiologiche”, 200 per “Scienze Psicologiche Sociali e del Lavoro”, 280 per “Scienze Psicologiche dello Sviluppo, della Personalità e delle Relazioni Interpersonali” (ciascuno di questi corsi prevede inoltre altri 12 posti per cittadini non comunitari residenti all’estero).

Vi sono inoltre 160 posti (+12) riservati per il Corso di Laurea “Scienze e Tecniche Psicologiche” (“Psy-Net”, quello esclusivamente in teledidattica), e 80 (di cui 25 per cittadini non comunitari residenti all’estero) per il Corso di Laurea “Psychological Science” (quello esclusivamente in lingua inglese).

Trovi alcune indicazioni generali sui requisiti e suggerimenti di preparazione alla Prova qui: http://psicologia.unipd.it/informazioni-sulla-prova-dammissione-ai-corsi-di-laurea-triennale

- Cosa si studia a Psicologia ?

Lo studio della Psicologia prevede numerose materie teoriche e metodologiche, anche in aree affini alle scienze psicologiche.

I percorsi formativi sono stati concepiti in modo da fornire una preparazione di base completa ed integrata, e dunque prevedono una certa varietà dei contenuti. Il primo anno i corsi sono abbastanza simili trasversalmente ai vari Corsi di Laurea; il secondo ed il terzo anno i contenuti iniziano a differenziarsi. Studierai materie di base, come la Psicologia Generale, la Psicologia Sociale, la Psicologia Dinamica (psicoanalisi), la Psicologia dello Sviluppo (infantile); materie complementari e metodologiche, quali Psicometria (statistica applicata), Abilità Informatiche, Lingua Inglese... e poi via via materie sempre più specialistiche, in base al tuo Corso di Laurea: dalla Psicopatologia dello Sviluppo alle Tecniche dell’Intervista, dalla Neurofisiologia al Marketing.

- Statistica, Biologia... ehi, cosa c'entrano ?

Una delle "sorprese" più inaspettate, per moltissimi studenti del primo anno, è scoprire nel proprio piano di studi materie come Psicometria (statistica applicata alla psicologia), Genetica, Psicobiologia ed altre materie "matematiche", "scientifiche", "biologiche". Molti si chiedono: "cosa c'entra con la Psicologia ?".

In realtà, quando qualcuno si iscrive a Psicologia perchè pensa solo di studiare "psicoanalisi", o simili, di solito rimane molto deluso. In realtà, i curricula di Psicologia puntano a formare un professionista con solide basi teoriche e metodologiche, sia nella psicologia che nelle discipline affini (da quelle biologiche a quelle sociali).

Come abbiamo già detto, l'approccio della psicologia è molto più "scientifico" di quanto ci si aspetti; e dunque lo studio di materie di grande rilievo metodologico come la Statistica, o che forniscano gli elementi fondamentali per comprendere le basi biologiche del funzionamento mentale, è essenziale.

Per farvi un esempio dell'utilizzo quotidiano della Biologia nel lavoro di Psicologo, basti pensare ad aspetti quali il lavoro clinico con alcolisti e tossicodipendenti (per il quale è necessario ben conoscere i meccanismi fisiologici e fisiopatologici correlati con le dipendenze, o dei danni epatici, anche se si lavora sul "piano psicologico"); al lavoro con soggetti affetti da ritardi mentali o disabilità fisiche (per i quali è necessario conoscere le basi anatomofisiologiche dei processi compromessi); agli effetti dei danni neurologici legati a traumi cranici o patologie encefaliche; ai meccanismi di funzionamento degli psicofarmaci (anche se lo psicologo, non essendo medico, non li può prescrivere, si trova spesso a lavorare con persone che ne fanno uso); alle basi neurobiologiche di alcune problematiche psichiatriche; alla conoscenza dei processi di sviluppo normale e patologico del sistema nervoso centrale, e così via...   

La Psicometria (Statistica) è invece uno strumento fondamentale per la comprensione ed impostazione delle ricerche scientifiche, la cui "intelligibilità" ed utilizzabilità concreta si basa proprio sulla capacità di capire bene i concetti statistici espressi dai ricercatori; per svolgere buona ricerca scientifica in psicologia è quindi assolutamente necessario avere una comprensione di base della statistica e della metodologia della ricerca.

Ci sentiamo però di rassicurarvi, se avete ancora qualche dubbio: esami di questo tipo tendono a "spaventare" molto le matricole; ma in realtà, si tratta di esami sicuramente impegnativi ma assolutamente "abbordabili" da chiunque, anche da persone che ritengono di avere difficoltà o insicurezze in matematica o nelle materie scientifiche. Pensate solo che, prima di voi, li hanno passati letteralmente migliaia di persone... alcune, ve lo assicuriamo, MOLTO più “spaventate” di voi!
Tenete inoltre conto che sono materie orientate alla psicologia: non vi aspettate quindi di fare esami di "biologia pura" o "statistica teorica"; si tratta di programmi didattici specificatamente dedicati agli psicologi, che quindi forniscono le basi teoriche maggiormente rilevanti per il nostro lavoro, e che vengono introdotte in maniera chiara e ben strutturata.
Sono inoltre previsti una serie di interventi specifici (gruppi di studio, etc.), organizzati dal Servizio Tutorato, nel caso volessi anche un supporto personale ulteriore.

- Quanti esami ci sono ?

Per laurearti alla Triennale, dovrai accumulare l'equivalente di 180 crediti formativi universitari (CFU) in tre anni. Ogni credito equivale a circa 25 ore di studio/lezione.
A Psicologia la didattica si svolge prevalentemente sulla base di esami da 6 crediti ed esami da 9; quelli da 9 prevedono un maggiore numero di ore di lezione ed programma di conseguenza più "denso".

- C'e' l'obbligo di frequenza ?

No, non vi è obbligo di frequenza; è anche vero che per alcuni corsi la frequenza è "caldamente consigliata" (in particolare per le materie psicobiologiche e psicometriche).

A volte, gli studenti frequentanti possono avere delle piccole facilitazioni nelle prove d'esame (programma leggermente ridotto, esami differenziati, etc.).
In parole povere: si può conseguire il titolo anche senza frequentare una sola lezione, anche se ovviamente è più impegnativo, e sicuramente non permette di usufruire dell’arricchimento formativo che deriva dalla frequenza dei corsi!

- Ma allora, se sono uno studente lavoratore e/o fuorisede, posso fare lo stesso Psicologia ?

Certo che si ! A Padova sono iscritti moltissimi lavoratori e studenti fuorisede!

Le difficoltà che potresti trovare ad affrontare sono in alcuni casi diverse da quelle di uno studente “in presenza ed a tempo pieno": minor tempo disponibile per preparare gli esami, difficoltà (o impossibilità) di frequenza, maggiore stanchezza, impegni lavorativi e famigliari... ma è comunque possibile laurearsi lo stesso, in tempi simili a quelli degli studenti "frequentanti", e con buone votazioni; sarà forse necessaria solo un po’ di costanza ed impegno in più.
Del resto, l'introduzione di una serie di "Piattaforme Informative" onlin (Moodle) e per la Gestione Esami/Carriera Studente (UniWeb), ha semplificato moltissimo anche per i fuorisede la gestione delle pratiche amministrative/informative e il reperimento di materiali didattici utili.

Nel caso tu sia studente lavoratore fuorisede, ti consigliamo anche di valutare la possibilità di iscriverti al Corso di Laurea a distanza Psy-Net, che è stato sviluppato appositamente per chi abita lontano o ha difficoltà a frequentare le lezioni.
Ti consigliamo di frequentare comunque tutto quello che puoi, di contattare i docenti dei vari corsi in caso di necessità di chiarimenti sul materiale d'esame, di riferirti al Tutorato per ogni esigenza informativa o "consulenziale" in merito all'impostazione del programma di studi o difficoltà specifiche su qualche esame.

- Come studiare la Psicologia ?

Seriamente.
E' la cosa più importante.
Alcuni pensano che sarà facile studiare Psicologia perchè “gli riesce facile ascoltare gli altri”.
Psicologia, in realtà, è una Scuola con Corsi di Laurea impegnativi, densa di corsi e tirocini, e con la presenza di numerosi esami che di psicologico hanno (apparentemente) ben poco.
Del resto, non c'e' nemmeno da spaventarsi eccessivamente: studiando in maniera seria e continuativa, è possibile laurearsi in tempi ragionevoli, ed anche con buone votazioni.

Richiediamo agli iscritti un serio approccio allo studio (compresa la capacità di programmare e monitorare con attenzione i propri ritmi di studio) ed una forte curiosità per la maggior parte delle materie presenti nei curricula; è inoltre importante essere in grado di gestire con flessibilità lo studio di materie molto diversificate. In cambio, i Corsi di Laurea offrono la possibilità di approfondire in maniera stimolante e gratificante una vasta serie di discipline biologiche, metodologiche, psicologiche e sociali, spesso portando anche ad ottenere delle (quantomeno) "piccole risposte" alle "grandi domande" che tutti noi ci facciamo su noi stessi e sugli altri...

I Tutori del Servizio Tutorato di Scuola sono a tua disposizione per ogni informazione o consulenza sull'impostazione di metodi di studio efficaci e specifici!

Come consigli generali preliminari, ti suggeriamo di calibrare con attenzione i tuoi sforzi, programmando con largo anticipo lo studio delle materie; frequentare ogni volta che ti è possibile; studiare in maniera continuativa nel corso dei semestri, e non fare solo le "secchiate finali"; non rinviare MAI lo studio della materie che meno ti interessano, ma cercare di affrontarle il prima possibile (tipicamente, è proprio dal rifiuto di affrontare una o due materie percepite come "ostiche" che iniziano ad accumularsi i ritardi più gravi, e che nel giro di pochi anni, a furia di accumulare ritardi ed esami non fatti, rischiano di portare al ritiro...).

Ricordati una cosa fondamentale: non sei più alle superiori, ma all'Università. Questo significa che adesso sei personalmente responsabile della tua preparazione, e devi imparare a renderti autonomo rapidamente nella programmazione e gestione dello studio. Se all'inizio questo ti può sembrare spiazzante, in realtà imparare ad autogestirsi ed impostare in autonomia il proprio studio si può trasformare in una preziosa maturazione, ed un potente stimolo allo sviluppo delle tue capacità personali.

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C) E dopo ?

E dopo la laurea triennale / magistrale, cosa posso fare ? Che lavori sono possibili per i laureati in Psicologia ? Cos'è e come funziona l'Albo degli Psicologi ? A cosa serve l'Ordine ? Andrò a fare l'attività dei miei sogni, me la dovrò inventare, o dovrò studiare ancora ?...

- Che lavoro posso fare dopo la laurea ?

Con la laurea triennale e relativa abilitazione alla sezione B dell'Albo degli Psicologi, potresti avere esclusivamente dei ruoli "esecutivi" limitati all'area in cui ti sei laureato; non potrai avere ruoli di coordinamento, progettazione, verifica, e non potrai lavorare in aree diverse da quella del corso di laurea in cui ti sei laureato. Con il conseguimento della laurea magistrale (+2), e l'iscrizione all'apposita sezione A dell'Albo degli Psicologi, potrai avere anche ruoli autonomi, di progettazione e coordinamento, ed anche in ambiti applicativi diversi da quello in cui ti sei specificatamente laureato.

Tieni comunque conto che, al momento attuale, le prospettive occupazionali professionali per un laureato triennale senza ulteriori titoli sono scarse; è quindi opportuno valutare attentamente fin dal momento dell'immatricolazione la prospettiva di impegnarsi anche per gli anni di Laurea Magistrale, ed eventuali Master/Specializzazioni post-lauream. Allo stato attuale (2018) vi sono circa 105.000 iscritti all’Albo A e appena 280 all’Albo B.

Più in generale, l'intero mercato del lavoro per gli Psicologi è comunque, al momento attuale, piuttosto saturo; nella maggior parte dei casi, il giovane psicologo deve anticipare di trovarsi di fronte a diversi anni di attività professionali non sempre altamente qualificate di vario tipo (educatore, lavori su progetto, brevi convenzioni, etc.) prima di pensare di riuscire a stabilizzare la propria posizione lavorativa; in quei primi anni "post-lauream" di transizione verso il mercato del lavoro, è utilissimo affiancare le prime esperienze lavorative con un'integrazione mirata della propria formazione di base, attraverso lo svolgimento di stages/tirocini, e/o la frequenza di Master e Specializzazioni (ma sempre ponendo una grandissima attenzione alla serietà e riconoscibilità dei percorsi intrapresi, specie se svolti nel privato), ed allo sviluppo di valide competenze di posizionamento attivo sul mercato professionale (project management, marketing professionale, nozioni di diritto ed economia, etc.).

- Sezione A, Sezione B, Ordine, Albo, Esami di Stato... aiuto !

L'Ordine degli Psicologi è l'Ordine Professionale a cui bisogna iscriversi per poter esercitare la professione di Psicologo. Ci si accede superando l'apposito Esame di Stato, sostenibile da parte di chi ha conseguito la laurea e frequentato il tirocinio post-laurea. Si divide in "sezione B", accessibile da parte di chi ha la laurea triennale ed ha fatto il relativo tirocinio post-laurea ed EdS, ed in "sezione A", a cui si accede con la laurea Magistrale ed il relativo tirocinio post-laurea annuale ed EdS.


E' anche possibile fare la laurea triennale, il tirocinio e l’Esame di Stato per iscriversi alla sezione B; in seguito si frequenta il "+2", si completa il percorso di tirocinio professionalizzante, si svolge un secondo Esame di Stato e si transita così nella sezione A.
Per tutte le informazioni sui Tirocini, è necessario rivolgersi all'apposito Ufficio Tirocini di Scuola.

- E per proseguire lo studio ?

Per proseguire gli studi ci sono varie possibilità. In primo luogo, ti suggeriamo caldamente di pensare, fin da adesso, di frequentare la Magistrale. Sia a livello di formazione personale che di ampliamento delle possibilità lavorative, il "+2" è una tappa fondamentale e, nella maggior parte dei casi, inevitabile per chi vuole qualificarsi per compiti lavorativi adeguati al tipo di professionalità ricercata solitamente da chi si iscrive.

Dopo il "+2", si aprono le possibilità di Master di secondo livello (corsi intensivi di durata annuale o biennale, focalizzati su una specifica area applicativa e che prevedono numerose ore di stage e tirocini pratici); Scuole di Specializzazione in Psicoterapia (quadriennali/quinquennali, obbligatorie per chi vuole fare lo psicoterapeuta; si può scegliere tra le scuole pubbliche universitarie - quali Psicologia Clinica, Ciclo di Vita, etc. -, oppure una delle numerose scuole private, ma avendo cura di verificare che si tratti comunque di una scuola "riconosciuta" dal Ministero); Dottorati di Ricerca (triennali), finalizzati alla formazione avanzata alla ricerca, per chi vuole avviarsi alla carriera universitaria.

Si ricorda che per l'accesso ai concorsi pubblici nelle ASL nei ruoli di Dirigente Psicologo o Psicoterapeuta (comunque estremamente scarsi), è necessario aver conseguito obbligatoriamente il titolo quadriennale/quinquennale di Specializzazione in Psicoterapia.

Trovi ulteriori informazioni sulle numerose offerte di formazione post-lauream dell'Università di Padova qui: http://www.unipd.it/dopo-laurea

Esistono poi numerosi corsi e "master" gestiti da scuole o enti privati, sulle aree più diverse della Psicologia; in questi casi è ovviamente sempre bene verificare con grande cura la serietà e la qualità delle proposte formative offerte, poiché il loro livello può variare in maniera notevole.

 

Domande ? Dubbi esistenziali irrisolti ? Richieste di chiarimenti ? Scrivici !!!