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Conferenza "Feeling others’ pain: Understanding the effects of hate crime in victimised communities"

Il giorno 10 Maggio 2016, alle ore 12.30, in Aula T4 del Centro Linguistico di Ateneo (Via Venezia 16), Rupert Brown, Professore di Psicologia Sociale presso l’Università del Sussex e Direttore del Research and Knowledge Exchange della School of Psychology (Università del Sussex), terrà una conferenza dal titolo:

"Feeling others’ pain: Understanding the effects of hate crime in victimised communities".

Il Prof. Brown è ospite della Scuola di Psicologia del nostro Ateneo, nell’ambito dell’accordo Erasmus tra l’Università del Sussex e l’Università di Padova.

 

Abstract della conferenza (inglese):

Hate crimes – the targeting of people or property because of their links to particular identity groups (e.g. Muslims, Gay people) – are a growing problem in many western countries. Hate crimes are of concern, not only because of their deleterious effects on those directly victimised, but also because these crimes may have harmful indirect impacts on other members of the victim’s group and on societal cohesion. In a large and multidisciplinary research project, we are studying the extent of these indirect impacts of hate crime on the Lesbian, Gay, Bisexual and Transgender (LGBT) and Muslim communities in the UK. In this presentation I will report some early results from this project and discuss the implications of these findings for policy-makers. The research, which takes an intergroup emotions approach, consists of community surveys and experiments conducted with several hundreds of LGBT and Muslim respondents. Typically, we assess respondents’ experiences of hate crimes, their emotional reactions to such crimes (either actual or experimentally varied), their attitudes towards the criminal justice system, and their behavioural intentions in response to learning of hate crimes. Even those who have only indirectly experienced hate crime still show predictable emotional reactions (e.g., anger, fear) and these group-based emotions are then reliably linked with their behavioural intentions (e.g., avoidance of certain locations, pro-active behaviours such as joining a self-defence class) and with attitudes towards the criminal justice system (e.g., lack of confidence in the courts, beliefs that authorities should do more). The roles of shame (felt by members of the victimized community), empathy for the victim and group identification will also be discussed.

 

Abstract della conferenza (italiano):

I crimini conseguenti a odio (“hate crimes”) – cioè il fatto di prendere di mira persone o proprietà a causa dei loro legami con particolari gruppi (ad esempio, Mussulmani, gay) – rappresentano un problema crescente in molti paesi occidentali. Gli “hate crimes” suscitano preoccupazione non solo per i loro effetti dannosi sulle persone che ne sono vittima, ma anche per gli effetti indiretti sugli altri membri del gruppo target e sulla coesione sociale in genere. In un ampio progetto di ricerca interdisciplinare, realizzato presso l’Università del Sussex, Rupert Brown e i suoi collaboratori stanno studiando l’ampiezza di questi effetti indiretti sulle Lesbiche, i Gay, i Bisessuali e Transgender (LGBT), e sulle comunità mussulmane (Gran Bretagna). Nella sua presentazione, Rupert Brown riporterà i primi risultati di questo progetto e ne discuterà i risvolti applicativi. La ricerca che si sta conducendo, basata sull’approccio delle emozioni intergruppi, utilizza survey e esperimenti; sono stati esaminati centinaia di rispondenti: Mussulmani e LGBT. Nella ricerca sono state rilevate le seguenti variabili: l’esperienza che i partecipanti hanno di “hate crimes”; le loro reazioni emotive a tali crimini (reali o manipolati sperimentalmente); gli atteggiamenti verso il sistema della giustizia criminale; le intenzioni comportamentali. Anche coloro che hanno solo un’esperienza indiretta di “hate crimes” mostrano reazioni emotive prevedibili, come rabbia e paura; tali emozioni risultano associate a intenzioni comportamentali (ad esempio, di partecipare a corsi di autodifesa) e atteggiamenti verso il sistema della giustizia criminale. Saranno, infine, discussi gli effetti che la vergogna (provata dai membri della comunità-vittima), l’empatia per le vittime e l’identificazione hanno su atteggiamenti e intenzioni comportamentali.